giovedì 17 settembre 2009

Dopo le polemiche dei sindaci della Piana e di Greve chiamati "a rapporto" due assessori provinciali

Commissione assetto del territorio
Aeroporto e termovalorizzatore

Dopo le polemiche dei sindaci della Piana e di Greve chiamati "a rapporto" due assessori provinciali

FIRENZE - Aeroporto e termovalorizzatore. Dopo le dichiarazioni dei Sindaci della Piana fiorentina e del Sindaco di Greve in Chianti la terza Commissione Consiliare: Assetto del territorio - Urbanistica - Parchi - Ambiente, Presieduta da Remo Bombardieri, ha ritenuto di convocare, in audizione, gli assessori Renzo Crescioli (Ambiente) per martedì 22 settembre e Marco Gamannossi (Programmazione territoriale) per venerdì 25 settembre...

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mercoledì 16 settembre 2009

Termovalorizzatore di Testi, la replica del presidente della Provincia

Testi si farà, nonostante i "feudatari"

Termovalorizzatore di Testi, la replica del presidente della Provincia all'intervista a Lapo Mazzei del Consorzio del Chianti sul Corriere di Firenze...
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martedì 15 settembre 2009

Sull'impianto di Testi una fretta sospetta

Lapo Mazzei - Il Chianti classico non ci sta

FIRENZE - "Si è dimenticato che Testi si trova al centro del Chianti in prossimità di decine di aziende vitivinicole che su quel territorio vivono e danno lavoro a centinaia di famiglie; si è sottovalutato l'enorme danno d'immagine che comporterà lo sviluppo di una grande area industriale nel cuore del territorio...
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lunedì 14 settembre 2009

Centrale termoelettrica di Testi - Greve in Chianti

vedi anche: Polo industriale di Testi, Cementificio Sacci, Inceneritore di Testi

Si tratta della realizzazione di una centrale termoelettrica alimentata a gas naturale (metano) all’interno dell’area del cementificio SACCI, della potenza approssimativa di 50MW, di cui 10 circa adibite a consumo interno dello stabilimento, e 40 riversate nella rete ENEL.

Topograficamente la zona è al confine tra i comuni di San Casciano in Val di Pesa e Greve in Chianti, anche se la costruzione dovrebbe sorgere per intero nel territorio di quest’ultimo.
La situazione in cui si verrebbe ad inserire questa centrale è di estremo degrado ambientale, data la presenza di cave di coltivazione usate dal cementificio, i corpi fabbrica del cementificio, la situazione morfologica del terreno (valle stretta e lunga), e l’intensissimo traffico sulla provinciale di automezzi pesanti adibiti al trasporto di materiali in ingresso ed uscita dallo stabilimento.
Nello stesso perimetro industriale è presente un gassificatore (v. Gassificatore-Testi), la cui rimessa in marcia è prevista per Gennaio 2007). Da notare che il forno del cementificio è stato da qualche tempo modificato in maniera da poter smaltire CDR che attualmente proviene dalla piana fiorentina ( a cura della società Quadrifoglio) e successivamente dal vicino centro di trattamento rifiuti e separazione secco/umido delle Sibille (v. Sibille - Falciani) gestito da SAFI.
La prevista realizzazione di un termovalorizzatore nei prossimi due anni, sempre all’interno del cementificio, dovrebbe poi essere l’ultima realizzazione di cui il limitrofo centro del Passo dei Pecorai si potrà fregiare.
Le nostre associazioni hanno presentato in merito al progetto di costruzione della centrale alcune osservazioni alla Valutazione di Impatto Ambientale, depositandone copia presso i comuni di Greve in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, e in Provincia a Firenze.

Cementificio Sacci - Testi, Greve in Chianti

vedi anche: Polo industriale di Testi, Inceneritore di Testi, Centrale termoelettrica di Testi

Il cementificio c’è da una vita. Sorto agli inizi del secolo nel territorio del comune di Greve in Chianti come cementificio estraeva marna calcarea da gallerie orizzontali sotto la collina di Vicchiomaggio. Il complesso si è ampliato notevolmente nell’ultimo trentennio andando ad occupare, per la realizzazione di opifici e relativamente alle attività estrattive di superficie, aree poste prevalentemente nel territorio di S. Casciano Val di Pesa.

È al centro di un’area di 329 ettari tutti di proprietà della Sacci spa, la società che in Italia ha altri quattro cementifici e che fa capo agli impresari romani Federici. Ogni anno scava dalla collina nel Chianti 700.000 tonnellate di marna da cemento, grazie ad una concessione che il ministero dell’industria, tramite il distretto minerario di Firenze, ha rinnovato nel 1995 per altri 30 anni. Sorge a pochi metri dall’abitato di Passo dei Pecorai, abitato in maggior parte da dipendenti Sacci e dalle loro famiglie.
L’impatto ambientale a livello visivo e di inquinamento atmosferico, ha da sempre diviso chi vede nel cementificio un’occasione di lavoro e chi solamente un mostro inquinante che per il suo funzionamento sta distruggendo con le sue escavazioni una fetta del territorio. Da notare anche il pesantissimo traffico veicolare pesante che il suo “indotto” comporta. Autotreni e TIR per il trasporto del cemento lavorato in uscita e camion che trasportano carbone per l’alimentazione del forno in ingresso rendono la strada di fondovalle grevigiana un vero inferno. L’insediamento produttivo di Testi è sorto agli inizi del secolo come cementificio ed estraeva marna calcarea da gallerie orizzontali sotto la collina di Vicchiomaggio.
Tuttora l’area ospita un notevole complesso industriale per la produzione di leganti.
Il complesso si è ampliato notevolmente nell’ultimo trentennio andando ad occupare, per la realizzazione di opifici e relativamente alle attività estrattive di superficie, aree poste prevalentemente nel territorio di San Casciano Val di Pesa.

Inceneritore di Testi - Greve in Chianti

vedi anche: Polo industriale di Testi, Cementificio Sacci, Centrale termoelettrica di Testi

Il termovalorizzatore di Testi sorgerà nel comune di Greve in Chianti, in una area già altamente degradata specialmente dal punto di vista delle emissioni in atmosfera, come quella del cementificio Sacci, entro il cui perimetro sarà costruito.

Localizzato sulla riva della Greve, in una valle strettissima, brucierà CDR proveniente dal vicino impianto delle Sibille nel comune di S.Casciano V.P. Sarà uno dei tre impianti di termodistruzione dei rifiuti previsto dal Piano Provinciale dei rifiuti per l’ATO6, assieme a quello di Selvapiana (già in funzione) e Osmannoro.

Il polo industriale di Testi - Greve in Chianti

vedi anche: Inceneritore di Testi, Cementificio Sacci, Centrale termoelettrica di Testi

Il polo di Testi è oggi costituito da:
1) area industriale del cementificio Sacci che utilizza per la propria attività combustibile fossile e CDR;
2) impianto di gassificazione in sinergia con il cementificio Sacci , attualmente fermo in stato di manutenzione, ma il Piano Provinciale di Smaltimento Rifiuti ATO N. 6 ne prevede la ristrutturazione e il potenziamento e, in particolare, la realizzazione di una nuova linea di termoutilizzazione per una capacità complessiva di trattamento di 85.000 T/a (compreso 20.000 t/a di CDR nel forno del cementificio);
3) un impianto di betonaggio.

A tutto ciò devono essere sommati altri fattori penalizzanti, quali il traffico di automezzi pesanti da e per il cementificio e la morfologia del territorio su cui insiste l’impianto (valle stretta e lunga).
Si andrebbe inoltre ad aggiungere una centrale termoelettrica a ciclo combinato funzionante a gas naturale per la potenza nominale di 50 MW, per la quale è aperta la procedura di Verifica di Impatto Ambientale da parte della Provincia di Firenze e che aggraverebbe ulteriormente e in modo inaccettabile il bilancio di sostenibilità ambientale dell’intera area facendo così di Testi un “concentrato” di impianti industriali ad alto impatto ambientale in un’area come quella del Chianti Fiorentino che, per vocazione, caratteristiche e obiettivi socio-economici, è orientata alla tutela dei valori e alla sostenibilità dello sviluppo.

Impianto di compostaggio - Ponterotto, San Casciano Val di Pesa

La storia ufficiale dell’impianto di Compostaggio del Ponterotto a S.Casciano Val di Pesa, comincia il 25 Maggio 1998, quando tale localizzazione compare improvvisamente nella deliberazione del Consiglio Comunale.

Prima di allora, in ottemperanza alle direttive del Piano Provinciale dei Rifiuti Urbani e Assimilati - ATO n.6 che prevedeva la costruzione di un impianto di compostaggio nel Chianti, si era ipotizzato un sito in località Montepaldi a Cerbaia. Stante le numerose e vivaci proteste della popolazione che intervennero addirittura nel Consiglio Comunale del 10/11/1997 e del 19/11/1997, si allargarono poi le ricerche di siti alternativi a S.Anna (Terzona) e Molino (Virginio) con una leggera prevalenza di quest’ultimo, come specificato nel Consiglio Comunale del 27/02/1998.

Ed eccoci infine al Consiglio Comunale del 25 Maggio 1998 in cui spunta come per incanto il sito di Ponterotto, anche se si continua a reputare migliore la scelta di Cerbaia. A (s)vantaggio di Ponterotto su cui non è neppure stato fatto alcun studio, il fatto che esistono già due capannoni e non è territorio vergine. Tale unico concetto è poi ribadito nel Consiglio Comunale del 16/11/1998 in cui si afferma anche che “ la realizzazione dell’impianto è per definizione deputata a risolvere il problema della puzza”, e che “elemento preponderante nella scelta è stato quello di riutilizzare un luogo già compromesso”.

Il 26 Aprile 1999 dalla Provincia veniva l’approvazione per il progetto dell’impianto del Ponterotto con la motivazione che si può leggere nell’allegato_15, che fin dalla sua apertura (Novembre 2002) ha creato una situazione di invivibilità nel raggio di un paio di chilometri dall’impianto a causa dalle esalazioni mefitiche e degli insetti, sino a portare al blocco delle lavorazioni da Febbraio a Giugno 2005, dall’agosto 2006 a tutt’oggi (novembre 2006).

Le nostre proposte

Le cause principali del malfunzionamento dell’impianto sono imputabili al fatto che la tipologia della F.O.R.S.U. proveniente dal bacino di raccolta della S.A.FI (gestore dei rifiuti) deriva dai cassonetti stradali anziché da raccolta differenziata porta a porta. Ciò porta ad una purezza del materiale conferito veramente bassa, con impurità sia a livello tipologico che dimensionale notevole. Basti bensare che i bioreattori Lescha K36 presenti in impianto e che assicurano la fase di biostabilizzazione, dovrebbero lavorare con quantitativi di plastiche che si aggirano dal 4 al 6%, contro il circa 30% presente nel materiale conferito. Anche la presenza di oggetti metallici, di dimensioni a volte ragguardevoli, porta sovente ad inconvenienti che si ripercuotono immancabilmente sull’intero ciclo di compostaggio, con allung amento dei tempi e stoccaggio del materiale “finito” sui piazzali, quando ancora il processo non è terminato. Da qui la maggior parte delle emanazioni avvertite dagli abitanti della zona. A niente sono servite le richieste di maggior impegno nella raccolta della frazione organica, con analisi merceologiche relative ai vari bacini di raccolta, o le richieste di usare sacchetti di raccolta biodegradabile, o l’inizio di una vera raccolta differenziata porta a porta.

Caratteristiche dell’impianto

Proprietà: Servizi Ambientali area Fiorentina S.p.A. (S.A.FI.)
Gestione: Progesam Italia s.r.l.
Produzione: Compost di Qualità Ammendante Compostato Misto D.M. 27/03/1998
Capacità: 10.000 t/anno di Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano (F.O.R.S.U.) e rifiuto “verde” da raccolta differenziata
Layout: due capannoni in depressione di cui uno adibito a ricevimento e biostabilizzazione (6 bioreattori Lesha K36) ed uno alla biossidazione accelerata. Maturazione finale, vagliatura e stoccaggio in piazzali aperti.

Lottizzazione STIANTI - San Casciano Val di Pesa

La lottizzazzione “STIANTI” prende il nome dall’omonima tipografia che sorgeva sull’area interessata all’intervento, nel cuore stesso del paese di S.Casciano. Tutto cominciò nel 1892, quando Francesco Stianti traslocò la Tipografia Editrice “Fratelli Stianti” da Oltrarno a San Casciano. Dalla stamperia passava la parte nobile della grande cultura fiorentina della prima parte del Novecento. I primi scritti di Giovanni Papini per fare un esempio. O, più tardi, il volume del Guglielmino che raccoglie tutta la cultura italiana del XX secolo.

All’“urlo della lupa” – così veniva definita dai sancascianesi la sirena dello stabilimento – in un certo periodo rispondevano presente 400 dipendenti. “Stianti” ha rappresentato per San Casciano benesse, emancipazione, cultura, sentirsi «in città». Negli anni ‘90 il trasferimento dell’Azienda in un nuovo stabilimento al Ponterotto. Poi, tutto finito. Fallimento. Inizia così una vicenda legata alla ristrutturazione dell’area occupata dalle officine che porta alla costruzione di 154 nuovi appartamenti, un terminal per BUS, ed un parcheggio multipiano. Ma è la costruzione degli appartamenti che scatena le polemiche, sia per l’impatto visivo ed ambientale che essa produce, sia per una serie di polemiche legata ad abusi edilizi che sfogano addirittura in una interrogazione parlamentare.

Impianto selezione rifiuti Le Sibille - Falciani, San Casciano Val di Pesa

Negli anni ‘60 venne realizzato nella località un impianto di incenerimento dei rifiuti urbani che rimase in funzione fino al 1984, anno in cui fu chiuso per inquinamento da diossine e altre particelle tossiche i cui effetti sulla salute della popolazione riguardavano soprattutto la presenza di manifestazioni asmatiche e dermatologiche.

Successivamente alla chiusura dell’impianto la stazione di incenerimento dei rifiuti venne smantellata: i materiali di risulta della demolizione vennero interrati in località Cappello in comune di Impruneta (dove tuttora giacciono), mentre i rifiuti tal quali ancora presenti presso l’impianto e le ceneri vennero interrati nell’area limitrofa all’impianto occupando un’area di alcuni ettari.
Successivamente a queste vicende l’impianto ha continuato ad operare come stazione di travaso per i rifiuti urbani indifferenziati con pressatura in balle (riduzione volumetrica) e stazione intermedia di deposito dei rifiuti per l’invio alle discariche e come supporto logistico al parco mezzi Sa.F.I..
Nel 2001, con l’adozione del Piano Provinciale dei Rifiuti, il sito delle Sibille viene indicato come possibile area di insediamento del nuovo termovalorizzatore da realizzare nel Chianti.

Nasce il “Comitato per il NO all’inceneritore alle Sibille” che raccoglie l’adesione di circa mille cittadini residenti nella zona di Impruneta e San Casciano.
La localizzazione dell’inceneritore alla Sibille successivamente viene stralciata dalla successiva approvazione del piano, mentre alle Sibille si prevede la creazione di un impianto per la produzione di CDR da conferire appunto al nuovo termovalorizzatore di Testi (Filiera Sibille-Testi) e i cui lavori sono in corso di ultimazione.

Variante LAIKA - Ponterotto, San Casciano Val di Pesa

La storia recente della Laika comincia nel 1997, quando il Comune di Tavarnelle concede alla Laika, con una variante ad hoc, di realizzare su una superficie coperta di quasi un ettaro, un capannone di 13.000 mq di superficie su due piani che non verrà mai usato effettivamente dalla società, ma che verrà invece messo in vendita per un valore compreso tra 12 e 13 milioni di euro.

La LAIKA ha successivamente dichiarato nel 2000 la necessità imprescindibile di raggruppare le diverse fasi di lavorazione, ora sparse in più edifici a Tavarnelle, in un unico volume, chiedendo al Comune di San Casciano di fare in grande quello che già aveva fatto il comune di Tavarnelle, confezionando una variante ad hoc che consenta a Laika di edificare 326000 mc su terreni oggi agricoli.

Nell’ottobre 2002 vengono siglati i preliminari di compravendita di una serie di terreni agricoli posti in località Ponterotto. Solo il 31 marzo 2003 viene votato in Consiglio Comunale di San Casciano un documento di indirizzo che invita la Giunta Comunale ad attivarsi per questo progetto di nuovo insediamento. Con successiva delibera di Consiglio in data 27 aprile 2004 vengono date le indicazioni specifiche per l’avvio del progetto di Variante. A questo punto e solo a questo punto viene avviata in maniera pubblica e secondo procedure formali controllabili l’iter della Variante che comunque avrà un impatto ambientale e paesaggistico molto forte. Le proposte presentate dai tecnici della LAIKA sono banali nella loro insostenibilità: un enorme “scatolone” a forma parallelepipeda che occupa cira tre ettari (32600 mq di superficie coperta comprensiva dei volumi di servizio in un altro fabbricato) per una cubatura superiore ai 300.000 mc.!!!

Per tutti questi motivi una ampia coalizione di forze locali (associazioni, comitati, cittadini) ha dichiarato la propria opposizione alla proposta di variante “Laika”.
Per gli stessi motivi, le associazioni ambientaliste a livello provinciale e regionale vi colgono il valore esemplare di una lotta contro le speculazioni immobiliari attuate sul territorio con la giustificazione e la copertura di presunte esigenze produttive di salvaguardia del lavoro, e contro la palese violazione di tutti i principi fondamentali contenuti nella LR1, da quello che pone come obbiettivo lo sviluppo sostenibile a quello che prefigura il minimo consumo di suolo imponendo il riuso di infrastrutture e volumetrie esistenti.

A tali proposte si sono associati:

AMAT Montespertoli
ASCTA San Casciano Val di Pesa
Comitato Sibille per la Tutela Ambientale
Fondazione per la Tutela del Territorio del Chianti Classico Onlus
Foro Contadino
Italia Nostra
Italia Nostra regionale
Legambiente circolo “il Passignano”
Legambiente regionale
MDT Montespertoli
Mani Tese
WWF regionale
WWF - Sezione Firenze

WWF, sezione Toscana

La Toscana rappresenta, in un certo senso, la culla del WWF in Italia. Non solo per i legami profondi che uniscono questa terra a personaggi come Fulco Pratesi e Arturo Osio, che sono tra i fondatori della sezione italiana del WWF (1966).
È qui che il WWF istituisce la sua prima Oasi, nel 1967, quella del Lago di Burano. Proprio in questo periodo nascono le prime sezioni locali in Toscana: a Livorno, Firenze, Pisa e Siena.

È qui che il Marchese Incisa della Rocchetta, uno dei fondatori, fece nascere la prima Oasi privata (1959) quella di Bolgheri.
Ed è qui che nasce l’altra Oasi “storica”, quella di Orbetello, alla quale si affianca il Casale della Giannella, che il WWF ricevette dall’Ente Maremma e da anni punto di riferimento delle vacanze natura e delle campagne di educazione ambientale.
Il WWF si è associato alle iniziative tese alla tutela del territorio del Chianti in una prospettiva di sostenibilità ambientale.

Legambiente, circolo “Il Passignano”

Il circolo Legambiente “Il Passignano” è una delle associazioni “storiche” del Chianti fiorentino. Dal 1995, data di inizio dell’attività, ha la propria sede a Tavarnelle Val di Pesa, ma ormai da diversi anni è attivo rispetto alle problematiche di un’area ben più vasta che va da San Casciano, a Montespertoli, a Barberino Val d’Elsa; l’attività del circolo è sempre stata rivolta a legare i temi ambientali alla realtà del territorio: promozione di indagini scientifiche, progetti didattico-divulgativi rivolti alle scuole, la pubblicazione di numerosi studi finalizzati alla conoscenza del territorio e della biodivesità di cui è ricco, la stessa realizzazione dell’Area Protetta di Badia a Passignano rappresentano un percorso importante e significativo.

Nell’ultimo periodo l’attività del circolo si è rivolta verso iniziative finalizzate a sollevare tutte quelle problematiche che a nostro avviso sono in aperta contraddizione rispetto a una gestione sostenibile del territorio. In particolare per San Casciano, la cosiddetta “variante Laika” e il polo industriale di Testi.

Variante Laika

Ci siamo opposti alla ipotesi dello stabilimento Laika a Ponterotto nella convinzione che si tratti di un’operazione di rendita immobiliare dell’azienda, contraria all’interesse collettivo in quanto consuma suolo agricolo, incide negativamente sul paesaggio e contrasta con la realizzazione del parco territoriale della Pesa. Siamo convinti che la corretta soluzione al problema di ristrutturazione dell’azienda dovesse passare da un recupero almeno parziale delle volumetrie esistenti di sua proprietà, o dalla localizzazione di un nuovo insediamento in una zona industriale già presente sul territorio dell’area. Per noi la “variante Laika” ha assunto il valore esemplare di una lotta contro le speculazioni immobiliari, contro un modo di gestire il territorio antitetico ai principi della sostenibilità ambientale e subalterno agli interessi di grandi gruppi economici. Noi opponiamo a questa scelta di “deregulation urbanistica” il valore di una seria programmazione territoriale che coniughi la difesa dell’ambiente con la difesa del diritto al lavoro.

Polo industriale di Testi

Il polo industriale di Testi e la filiera Testi-Sibille, rappresentano una pesante “criticità” per il nostro territorio, sia per la presenza a Testi di un cementificio con grandi dimensioni, sia perché i due siti sono stata utilizzati da anni per lo smaltimento dei rifiuti (a Testi il gassificatore, attualmente in stato di manutenzione, e l’utilizzo da parte ci Sacci di combustibile CDR, a Sibille - Falciani l’impianto per il trattamento dei rifiuti).
Il Piano provinciale di smaltimento rifiuti prevede per Testi il riavvio/pontenziamento del gassificatore e un nuovo inceneritore; per Sibille il potenziamento dell’impianto per la produzione di CDR. Inoltre è aperta la procedura di impatto ambientale da parte della Provincia di Firenze per la costruzione di una centrale termoelettrica funzionante a metano per la potenza di 50 Mw a Testi, area cementificio Sacci. È inaccettabile un “concentrato” di impianti industriali ad alto impatto ambientale in un’area del Chianti fiorentino che per vocazione e caratteristiche non è compatibile con interventi di carattere industriale di tali tipologie e dimensioni.
Siamo contrari all’incenerimento dei rifiuti perché è una scelta sbagliata, costosa e nociva. Le alternative ci sono e sono concrete; dobbiamo ridurre i rifiuti e gestirli in modo diverso.
Riteniamo che l’area di Testi debba essere sottoposta ad una verifica di impatto ambientale che tenga conto dei tutti gli impianti, attuali e in progetto, scegliendo già nel breve periodo un alleggerimento, anziché un aggravamento, degli impatti ambientali presenti. È urgente sottoporre l’intera area di Testi-Sibille-Falciani alla valutazione di impatto sanitario e nel lungo termine aprire la discussione sul modello di pianificazione al fine di giungere a una sostenibilità che tenga conto delle reali vocazioni del territorio.

Chi siamo

Il Chianti: un nome conosciuto in tutto il mondo. Il vino delle sue vigne lo ha reso celebre, le immagini patinate delle sue colline ne hanno fatto una icona della bellezza, la dolcezza del territorio una meta agognata del turismo non solo europeo.
Tutto questo ora è minacciato. La speculazione edilizia non conosce remore nell’infliggere colpi devastanti ai paesi che punteggiano i nostri colli, l’industria, nel nome di una famelica necessità di nuovi spazi, distrugge i fondo valle. Potersi fregiare del titolo di “chiantigiano” è ormai un vanto, sia a livello abitativo che manufatturiero, quasi fosse sinonimo di bellezza residenziale o qualità del prodotto.

Ed è proprio in nome di questo che si stanno perpetrando scempi ambientali sui quali non è più possibile tacere. Le associazioni di tutela dell’ambiente e del territorio attive nel Chianti fiorentino si sono quindi mosse nell’ottica di rendere noto e combattere un modo di gestire il territorio volto solamente al suo massimo sfruttamento, senza nessun rispetto per quello che le popolazioni del domani erediteranno. È nato quindi questo sito – CHIANTI, AMBIENTE E TERRITORIO – che, partendo da ciò che è accaduto, sta accadendo e accadrà intorno a San Casciano in Val di Pesa, porta del Chianti Fiorentino, getta anche un occhio ai territori chiantigiani limitrofi, nella speranza che contributi e segnalazioni di tutti, singoli e associazioni, permettano – oltre che mantenersi aggiornati sugli scempi – di coordinare eventuali azioni da intraprendere.
I partner

* Aiab Toscana
* ASCI Toscana
* ASCTA
* Comitato delle Sibille per la Tutela dell’Ambiente
* Foro Contadino
* Italia Nostra
* Legambiente circolo “il Passignano”
* Legambiente circolo “Il Gallo Verde” Greve in Chianti
* Mani Tese Firenze
* Medicina Democratica
* VAS Chianti fiorentino
* WWF sezione toscana


Comunicato

Il 9 marzo 2008 e associazioni di tutela dell’ambiente e del territorio attive nel Chianti fiorentino si sono ritrovate presso la sede della Fondazione del Chianti Classico a San Casciano, per affrontare il tema delle gravi criticità presenti nell’area di Testi e della valle della Greve. È stato un primo momento di incontro e di discussione, significativo per la larga partecipazione e per la condivisione degli obiettivi.

Motivo prioritario è stata l’analisi dei progetti industriali previsti per l’area di Testi, ossia la centrale elettrica a turbo gas da 50 MW e gli impianti previsti dal Piano Provinciale rifiuti Ato 6 a Testi e Sibille-Falciani, prendendo le mosse dalla situazione, determinata dall’attività del cementificio, già grave sotto il profilo ambientale e sanitario.

Le associazioni ambientaliste considerano improponibile una concentrazione di impianti industriali ad alto impatto ambientale in un’area come quella del Chianti fiorentino che, per vocazione, caratteristiche e obiettivi socio-economici, non è in alcun modo compatibile con interventi di carattere industriale di tali tipologie e dimensioni. Perciò i presenti hanno deciso di promuovere un coordinamento dei gruppi per l’ambiente attivi sul territorio, per sostenere una diversa gestione delle risorse e del territorio, ambientalmente sostenibile e che tenga conto delle reali vocazioni del territorio del Chianti fiorentino.

L’obiettivo prioritario è oggi quello di opporsi ai progetti industriali previsti nell’area di Testi e della valle della Greve, proponendo in alternativa scelte e strategie finalizzate ad un miglioramento concreto del bilancio ambientale dell’area.

Il coordinamento ha deciso di promuovere sin da subito le seguenti iniziative:
Archivio comune, accessibile alla comunità su questo sito, del molto materiale scientifico raccolto;
Richiesta di incontri con le amministrazioni ai vari livelli;
Promozione dell’informazione alla cittadinanza attraverso incontri pubblici e attività di comunicazione, per rendere consapevole l’opinione pubblica di queste tematiche e per radicare sempre di più sul territorio la consapevolezza che l’ambiente è un bene irrinunciabile per il nostro futuro.

A.S.C.I. Toscana
Comitato delle Sibille per la Tutela dell’Ambiente
Foro Contadino
Italia Nostra
Legambiente circolo “Il Passignano” Tavarnelle/San Casciano
Legambiente circolo “Il Gallo Verde” Greve in Chianti
Mani Tese
Medicina Democratica
VAS Chianti fiorentino
WWF sezione toscana
 

Info

Questo sito è nato per volontà del Comitato delle Associazioni per tutela dell’ambiente e del territorio attive nel Chianti fiorentino, come archivio dei molti materiali raccolti e, attraverso contributi e segnalazioni di tutti, singoli e associazioni, con l'intento – oltre che di informare gli interessati della situazione attuale – di coordinare eventuali azioni da intraprendere.

Chianti Ambiente e Territorio - Iniziative per la tutela e la promozione del territorio in una prospettive di sostenibilità ambientale