venerdì 16 luglio 2010

Mattanza di cervi e daini a Greve e San Casciano?

www.verditoscana.it - Comunicato stampa del 10 luglio 2010

Mattanza di cervi e daini a Greve e San Casciano?

E i cittadini che vorranno recarsi in quei comuni a passeggiare per le campagne, rischieranno di prendersi una fucilata?

La Provincia di Firenze ha recentemente approvato una delibera per l'attuazione del Piano faunistico, conseguente anche all’approvazione, da parte della Regione, della discussa l.r. 2/2010 "Modifiche alla l.r. 3/94 - (Recepimento della legge 11 febbraio 1992 n. 157 «Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio»)": con tale atto si prevede l’eradicazione (leggasi sterminio – ndr) di cinghiali e daini da tutti i territori c.d. non vocati, dei cervi nell’intero territorio del Chianti e nelle zone di Pontassieve e Rufina.

Greve e San Casciano sono ad oggi i due comuni che stanno sollecitando la possibilità per gli agricoltori di abbattere gli ungulati, direttamente o avvalendosi dei cacciatori abilitati, prevedendo l'estensione della facoltà di deroga al calendario venatorio.

“Sono decisioni gravi – dichiara Mauro Romanelli, Consigliere Regionale dei Verdi – prese senza il coinvolgimento del mondo ambientalista, senza il supporto di dati scientifici (monitoraggi puntuali, censimenti) per valutare la dimensione reale del sovrappopolamento e individuare i tetti da stabilire per gli eventuali contenimenti: c'è ua forzatura anche rispetto allo stesso Piano faunistico provinciale per il quale l'eradicamento non è un obbligo, ma solo un’eventualità da considerarsi residuale”.

“La cosa incredibile è che la stessa Arcicaccia, si dice contraria l provvedimento”.

“Tutto ciò – continua l’esponente ecologista - incrementerà non poco il rischio per la popolazione residente o di passaggio nei territori aperti a causa di una situazione di caccia permanente: di fatto, stiamo assistendo a livello locale ad una totale resa verso le posizioni più oltranziste e ideologiche del mondo venatorio che è invece responsabile principale del problema ungulati con i ripopolamenti di cinghiali alloctoni e con la pasturazione degli stessi nelle cattive annate per consentirne la prolificità”.

“Invito – termina il Consigliere regionale dei Verdi – Provincia e Comuni a ripensare subito i propri orientamenti: tutela della biodiversità , tutela dell'ecosistema e attività agricola devono trovare un giusto equilibrio non attraverso lo sterminio indiscriminato degli ungulati, ma tramite una gestione attenta del territorio con prelievi selettivi, rispetto dei corridoi di transito, limite alle recinzioni private e agricole, divieto di pasturazione e di introduzioni di specie non autoctone".

Nel frattempo, è bene che i cittadini sappiano di queste scelte irresponsabili e ci sentiamo in dovere di metterli in guardia: se si vuol fare ua passeggiata per godersi la campagna, è bene tener presente che, se i due Comuni e la Provincia perseguiranno in questa scelta, nei pressi di San Casciano e Greve potrebbe esserci il concreto rischio di prendersi una fucilata, anche fuori del tradizionale periodo di caccia"

Mauro Romanelli - Consigliere Regionale Verdi
 

Info

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