Nell’ultimo periodo l’attività del circolo si è rivolta verso iniziative finalizzate a sollevare tutte quelle problematiche che a nostro avviso sono in aperta contraddizione rispetto a una gestione sostenibile del territorio. In particolare per San Casciano, la cosiddetta “variante Laika” e il polo industriale di Testi.
Variante Laika
Ci siamo opposti alla ipotesi dello stabilimento Laika a Ponterotto nella convinzione che si tratti di un’operazione di rendita immobiliare dell’azienda, contraria all’interesse collettivo in quanto consuma suolo agricolo, incide negativamente sul paesaggio e contrasta con la realizzazione del parco territoriale della Pesa. Siamo convinti che la corretta soluzione al problema di ristrutturazione dell’azienda dovesse passare da un recupero almeno parziale delle volumetrie esistenti di sua proprietà, o dalla localizzazione di un nuovo insediamento in una zona industriale già presente sul territorio dell’area. Per noi la “variante Laika” ha assunto il valore esemplare di una lotta contro le speculazioni immobiliari, contro un modo di gestire il territorio antitetico ai principi della sostenibilità ambientale e subalterno agli interessi di grandi gruppi economici. Noi opponiamo a questa scelta di “deregulation urbanistica” il valore di una seria programmazione territoriale che coniughi la difesa dell’ambiente con la difesa del diritto al lavoro.Polo industriale di Testi
Il polo industriale di Testi e la filiera Testi-Sibille, rappresentano una pesante “criticità” per il nostro territorio, sia per la presenza a Testi di un cementificio con grandi dimensioni, sia perché i due siti sono stata utilizzati da anni per lo smaltimento dei rifiuti (a Testi il gassificatore, attualmente in stato di manutenzione, e l’utilizzo da parte ci Sacci di combustibile CDR, a Sibille - Falciani l’impianto per il trattamento dei rifiuti).Il Piano provinciale di smaltimento rifiuti prevede per Testi il riavvio/pontenziamento del gassificatore e un nuovo inceneritore; per Sibille il potenziamento dell’impianto per la produzione di CDR. Inoltre è aperta la procedura di impatto ambientale da parte della Provincia di Firenze per la costruzione di una centrale termoelettrica funzionante a metano per la potenza di 50 Mw a Testi, area cementificio Sacci. È inaccettabile un “concentrato” di impianti industriali ad alto impatto ambientale in un’area del Chianti fiorentino che per vocazione e caratteristiche non è compatibile con interventi di carattere industriale di tali tipologie e dimensioni.
Siamo contrari all’incenerimento dei rifiuti perché è una scelta sbagliata, costosa e nociva. Le alternative ci sono e sono concrete; dobbiamo ridurre i rifiuti e gestirli in modo diverso.
Riteniamo che l’area di Testi debba essere sottoposta ad una verifica di impatto ambientale che tenga conto dei tutti gli impianti, attuali e in progetto, scegliendo già nel breve periodo un alleggerimento, anziché un aggravamento, degli impatti ambientali presenti. È urgente sottoporre l’intera area di Testi-Sibille-Falciani alla valutazione di impatto sanitario e nel lungo termine aprire la discussione sul modello di pianificazione al fine di giungere a una sostenibilità che tenga conto delle reali vocazioni del territorio.